Affrontare il rientro al lavoro

Il rientro al lavoro: i consigli dalle zone blu

Una caletta incontaminata, un cielo terso di montagna, una piscina a strabordo. Calma, tempo per per pensare, per sentire… che altre immagini ed emozioni ti evoca l’espressione “zona blu”?
In ambito geografico e demografico la zona blu identifica un’area dove l’aspettativa di vita è molto più alta rispetto alla media mondiale. E no – mi dirai, eravamo partiti bene con il mare e le vacanze. Aspetta, possiamo imparare tanto dalla zona blu!

Cos’è la zona blu

All’inizio del 2000 due studiosi (Gianni Pes, medico, e  Michel Poulain, demografo) hanno analizzato i dati di molti comuni in Sardegna allo scopo di calcolare l’indice di longevità estrema (Extreme Longevity Index – ELI), ovvero la percentuale di centenari. Quando si imbattevano in un tasso particolarmente alto cerchiavano di blu il paese sulla cartina. Da qui la “zona blu”. Ispirato da questa ricerca, uno scrittore ed esploratore americano, Dan Buettner, ha individuato altri 4  hub di longevità al mondo: l’isola di Okinawa in Giappone,  Nicoya in Costa Rica, Icaria in Grecia e la comunità di Loma Linda in California.

Di queste, la Sardegna e l’isola di Okinawa sono le più rappresentative in termini di numero di centenari in salute, e non a caso hanno molti comuni denominatori, da cui possiamo ricavare alcune astuzie per creare la nostra blue zone personale: eh si , la prima buona notizia è che in base a uno studio danese (The Danish Twin Study) i geni influiscono solamente per il 20 per cento sulla durata di vita, gran parte del resto dipende dallo stile di vita prescelto. La seconda è che le abitudini possono essere modificate, con piccole azioni concrete.

Vivere meglio e più a lungo è il risultato di piccole e semplici scelte da incorporare nella tua quotidianità.
- Dan Buettner

Vivere meglio? Copiamo i centenari delle zone blu

Oltre ad un’alimentazione sana e leggera a base di verdure fresche e legumi, e un’attività fisica moderata ma costante, lo stile di vita dei centenari del mondo ci suggerisce 3 semplici consigli per creare la nostra zona blu personale, che prolunghi il benessere delle vacanze e ci accompagni nel rientro al lavoro. Pronto?

Avere uno scopo

Per cosa ci svegliamo al mattino? Dove siamo diretti? Avere in mente il traguardo finale (e cercare di ricordarselo ogni tanto) ci consente di mettere a fuoco una strategia e definire in modo capillare le azioni da intraprendere. Questo approccio è attuabile anche nei singoli progetti che compiamo ogni giorno. Stabilire un obiettivo preciso ci consente di non farci distrarre dalle piccole cose che ostacolano il nostro cammino verso il risultato, di agire invece di reagire agli avvenimenti.

Tip: alla fine di ogni giornata lavorativa prenditi un po’ di tempo per pensare alle 2 atttività principali che intendi portare a termine il giorno successivo, prendi carta e penna e scrivile. Ad inizio giornata sarà più facile accendere i motori, perché la meta è stata definita!

Non farsi stressare dal fattore tempo

“Non ho tempo”, “Vorrei più tempo”. Ti svelo un semplice segreto: il tempo è uguale per tutti. Una giornata ha la stessa durata sia a Okinawa che a Milano. La variabile siamo noi, come ci muoviamo, con che energie e spirito la affrontiamo, come dosiamo pause e produttività.

Invece di pensare al tempo come a un acerrimo nemico che lotta contro di te, impara a vederlo come una risorsa preziosa. Decidere con agio cosa vorrai fare ti permette di prepararti al meglio, in modo pratico e mentale. Sei coinvolto in una riunione di cui non conosci la durata? Non prendere appuntamenti fissi nel corso della mattinata. Devi preparare un report molto impegnativo? Inizia a lavorarci con anticipo rispetto alla scadenza. Lasciati il tempo di rivederlo a freddo per trovare eventuali errori. Prevedi una pausa rigenerante, due passi in giardino prima e dopo compiti impegnativi. In questo lo smart working ci viene incontro, sfruttiamolo al meglio.

Tip: metti in agenda una pausa di 15 minuti, come se fosse un impegno con un’altra persona, e impegnati a rispettarla. Fallo ogni giorno.

Dare spazio alla spiritualità e alla self-care

Dedicare del tempo all’ascolto delle proprie emozioni e reazioni può aiutarci a conoscerci meglio e a gestire meglio le nostre risorse e capacità. Essere coscienti della propria curva energetica durante il giorno, per esempio, ci aiuta a programmare attività coerenti con il nostro livello di produttività. Capire quando si ha bisogno di una pausa o di uno spuntino sono gesti semplici che possono modificare il corso di un’intera giornata.

Tip: nel corso della prossima giornata lavorativa poni l’attenzione sui tuoi orari di maggiore produttività e quelli di stanchezza, scrivili su un foglio. Fallo per 5 giorni. Ti aiuterà a ricavare informazioni utili su come funzioni e sulle attività da programmare in futuro.

Il pilota sei tu!

La società odierna è caratterizzata dal knowledge-working, siamo lavoratori della conoscenza, che significa produrre risultati meno tangibili e meno misurabili, oltre che avere ritmi sociali imposti che non sempre sono in armonia con la natura e il nostro stato d’animo. Il nostro strumento di lavoro siamo noi stessi ed è fondamentale salvaguardare il nostro benessere e le nostre risorse.

A differenza dei centenari della Sardegna e di Okinawa non possiamo affidarci a un ritmo di vita “spontaneo” che scadenzi le giornate con rilassatezza, ma dobbiamo batterci consapevolmente per realizzarlo.

Spero che questi consigli ti aiutino a coltivare la tua personale zona blu per gestire il rientro al lavoro in modo morbido e sostenibile! Sei hai voglia di raccontarmi la tua esperienza  o di migliorare il tuo approccio alla giornata lavorativa o al tuo stile di vita scrivimi!

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Cristina Casula
info@cristinacasula.com

Sono una Professional Organizer. Mi piace trovare soluzioni ai problemi e aiutare gli altri a vivere meglio. Quando non lavoro cucino, disegno e faccio composizioni di fiori. Mi piace scherzare, è il mio antidoto per le situazioni difficili.