Siamo diverse. E felici di esserlo.

Il risultato che reputo più importante nel mio lavoro come professional organizer è di aiutare le persone a raggiungere un maggior benessere e di poter dedicarsi alla realizzazione personale (più tempo, più spazio, più energie e leggerezza) – tant’è che ne ho fatto il claim del mio brand “fai spazio al tuo potenziale”, si legge sulla homepage del mio sito. Tolto il superfluo (che si tratti di oggetti, impegni o informazioni) e compresi e gestiti gli ostacoli, rimane solo quello che conta ed è utile a stare bene, a chiarire e a raggiungere i propri scopi.

Oggi, nel giorno della festa della donna, voglio fare “decluttering” (ndr. eliminazione del superfluo) di alcuni taboo legati alla sfera femminile, affrontando come la diversità biologica delle donne impatti sulla qualità delle loro vite e performance, e di quanto si possa ancora fare per accogliere e valorizzare il loro essere speciali.

Al top negli studi, ma non nella carriera

Malgrado le donne ottengano risultati superiori negli studi (Nature, 2018) sono ancora troppo poche a raggiungere posizioni apicali nel lavoro. Inclusione, diversità: si parla molto di come valorizzare il femminile e superare preconcetti e divari, di percezione e retributivi, ma il gap persiste. E se i motivi affondassero le loro radici su dei fattori troppo ovvi per essere presi in considerazione?

Malgrado le aziende ricerchino in modo spasmodico la formula magica per attrarre (e poi mantenere) talenti femminili, nella speranza di accompagnarli lungo carriere promettenti, oltre 1 donna su 4 considera di rinunciare alla carriera o di lasciare il lavoro, a causa dell’impatto della vita privata sulla sua vita –  tendenza che ha subito un’impennata nel corso della pandemia (McKinsey, 2021).

Esistono numerosi articoli e studi su come il carico mentale e fisico influenzi la carriera lavorativa delle donne, ma sono pochissime le ricerche che analizzano come la biologia femminile possa incidere sul loro sviluppo professionale.

Il potenziale di generare la vita implica una serie di processi biologici che avvengono nel corpo delle donne nel corso della loro esistenza (purtroppo, ancora troppo spesso considerati taboo), che le rendono diverse e influenzano molto la qualità delle loro vite.

Facciamo due conti, visto che noi donne eccelliamo nelle materie STEM (Scienza, Tecnologia, Economia e Matematica).

Secondo Eurostat (maggio 2020), la durata media della vita lavorativa di una donna in Europa è di 33,4 anni. In questo arco temporale possiamo stimare che:

  • circa 3 anni e mezzo sono trascorsi in presenza del ciclo mestruale (in media 5 giorni al mese per circa 20 anni);
  • 7 anni in media sono interessati dalla transizione alla menopausa, in tutte le sue fasi, compresi pre e post (Pubmed, 2015);

Oltre a queste condizioni, per chi diventa madre possiamo aggiungere:

  • circa 1 anno e mezzo di maternità, per ogni bambino, dal concepimento allo svezzamento (Eurostat, 2021):

Il conto è facile: in media, oltre 1/3 della vita lavorativa delle donne è influenzata dalla concomitanza di una qualche condizione biologica che implica fluttuazioni ormonali che le rendono più vulnerabili, che impattano sulle energie, concentrazione e produttività, che non possono non incidere sulla performance e sulle funzioni esecutive, set di competenze che comprende il prestare attenzione, il sapersi organizzarsi, pianificare, stabilire le priorità, iniziare un progetto, regolare le emozioni e mantenere l’autocontrollo.

Le donne (e le aziende per cui lavorano) non dovrebbero perseguire l’uguaglianza a tutti i costi con gli uomini, ma il riconoscimento della loro preziosa e unica diversità, che deve essere considerata un asset e richiede strategie inclusive su misura, studiate con cura in ambito lavorativo.

Come? Le strade sono molteplici.

Aumentare la consapevolezza

Prendere atto e aumentare la consapevolezza di come funziona il corpo femminile e di come questo influenzi la qualità della vita delle donne e la loro produttività potrebbe essere un eccellente primo passo, così come non tollerare nessun tipo di ironia (ancora troppo diffusa e tristemente accettata sulle “fasi biologiche” femminili. Per annullare un taboo bisogna innanzitutto parlarne.

Adattare gli strumenti valutativi

Promuovere una cultura di cura e rispetto. Valutare la performance sulla base di risultanti e traguardi raggiunti, piuttosto che dalle ore trascorse in ufficio o connesse al pc da smart working.

Lavorare sugli spazi

Ideare posti di lavoro confortevoli, che facilitino momenti di relax e pause rigeneranti.

Promuovere uno stile di vita salutare

Incoraggiare il tempo dedicato al benessere, alla self-care e all’adozione di uno stile di vita salutare (l’esercizio fisico e l’alimentazione hanno un ruolo chiave nel corso di queste fasi delicate della vita, ma non sempre le donne che riescono a farne uso in modo accorto e funzionale).

Supportare nel concreto l’organizzazione personale

Fornire supporto alla gestione della famiglia, della casa (diventata ormai un distaccamento dell’ufficio) e alla conciliazione della vita privata con il lavoro.

Sono passi apparentemente semplici ma che richiedono una forte presa di coscienza, cura e organizzazione aziendale e del personale.

Queste strategie potrebbero fare un’enorme differenza sulla qualità della vita delle donne, sulla loro inclusione nel posto di lavoro e sul successo professionale – non da ultimo sulla produttività e motivazione nei confronti del proprio lavoro, oltre che creare un fortissimo legame con i valori aziendali.

Il professional organizer fornisce un supporto prezioso nella realizzazione pratica di molti di questi interventi, sia per quanto riguarda l’assetto lavorativo che tramite la realizzazione di percorsi volti all’alleggerimento del carico mentale e fisico nella sfera personale e familiare a 360 gradi.

Per maggiori informazioni: info@cristinacasula.com

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Cristina Casula
info@cristinacasula.com

Sono una Professional Organizer. Mi piace trovare soluzioni ai problemi e aiutare gli altri a vivere meglio. Quando non lavoro cucino, disegno e faccio composizioni di fiori. Mi piace scherzare, è il mio antidoto per le situazioni difficili.